Omicidio Cecchettin, l’avvocato La Cava: “Applicare le regole del giusto processo, no ai tribunali social”
La riflessione del presidente della Camera penale circondariale di Isernia
ISERNIA. L’omicidio di Giulia Cecchettin ha smosso l’opinione pubblica italiana nelle ultime settimane. In merito riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Francesco La Cava, presidente della Camera penale circondariale di Isernia.
“Tanti anni di Magistratura Giudicante e altrettanti di Avvocatura mi inducono ad affermare che la sede naturale per parlare di reati sia quella quella giudiziaria – scrive La Cava – Un fatto di cronaca eclatante suscita certamente sconcerto, ma non per questo bisogna trasformarsi in giudici di processi sommari celebrati con qualsiasi mezzo di informazione e fuori dalla aule dei Tribunali, calpestando la Costituzione, posta a salvaguardia dei diritti di tutti i cittadini. Parlo di quella Carta Costituzionale che stabilisce che l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva e che ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e imparziale. Queste sono le regole di un paese civile”.
“Certamente l’orrendo omicidio di Giulia Cecchettin suscita dolore, rabbia, indignazione, sgomento che però non può sfociare in scomposte polemiche e ciniche speculazioni. Voglio sperare che chi sarà chiamato a giudicare saprà applicare le regole del giusto processo anche se rabbia, indignazione e sgomento, travolgono il lume della ragione e il fragore dei social inducono a facile consenso”, conclude il presidente La Cava.